730/2018 e Modello Redditi 2018

730/2018 e Modello Redditi 2018

Scopriamo quali sono le principali Novità 730/2018 e Modello Redditi 2018 introdotte con la nuova legge di bilancio (L.205/2017) ricordando chi è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi e cosa succede se non si presenta.

Chi deve presentare il Modello 730/2018 ?

Il modello 730 per la dichiarazione dei redditi deve essere presentato da:

  • Pensionati o lavoratori dipendenti;
  • Lavoratori in Mobilità o percettori di NASPI;
  • Soci di cooperative
  • Sacerdoti della Chiesa cattolica;
  • Titolari di cariche pubbliche;
  • Lavoratori socialmente utili;
  • Personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato.
  • Produttori agricoli esonerati dalla presentazione 770, IRAP e IVA.
  • Lavoratori a tempo determinato con durata inferiore all’anno

Chi deve presentare il modello Redditi 2018?

Sono tenuti alla presentazione del Modello Redditi 2018 ex Modello Unico, i contribuenti che non hanno i requisiti per produrre il 730/2018 ma che allo stesso tempo hanno prodotto redditi quali:

  • redditi d’impresa;
  • redditi di partecipazione;
  • redditi di lavoro autonomo con Partita IVA;
  • plusvalenze derivanti dalla vendita di partecipazioni qualificate,
  • redditi provenienti da “trust”, in qualità di beneficiario;

730/2018 e Modello Redditi 2018 Scadenze

I termini per la presentazione dei modelli per la presentazione delle dichiarazione dei redditi sono:

  • per il modello 730 precompilato la scadenza è fissata per il 23 luglio sia per chi effettua la dichiarazione da solo e sia per chi si rivolge ai CAAF
  • per il modello 730 ordinario la scadenza è fissata per il 9 luglio 2018;
  • per il modello Redditi 2018 ex Unico: la nuova scadenza è il 31 ottobre 2018 e non più il 30 settembre.

730/2018 e Modello Redditi 2018 Novità

Come ogni anno la legge di Bilancio prevede tante novità in fatto di spese detraibili e spese deducibili, scopriamo le principali e le più interessanti:

  • Spese d’istruzione: è aumentato a 717 euro il limite delle spese d’istruzione per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale d’istruzione;
  • Spese sostenute dagli studenti universitari: per gli anni d’imposta 2017 e 2018 il requisito della distanza, previsto per fruire della detrazione del 19 per cento dei canoni di locazione, si intende rispettato anche se l’Università è situata all’interno della stessa provincia ed è ridotto a 50 chilometri per gli studenti residenti in zone montane o disagiate;
  • Borse di studio: sono esenti le borse di studio nazionali per il merito e per la mobilità erogate dalla Fondazione Articolo 34;
  • Spese sanitarie: limitatamente agli anni 2017 e 2018 sono detraibili le spese sostenute per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali,
  • 5 per mille: da quest’anno è possibile destinare una quota pari al cinque per mille della propria imposta sul reddito a sostegno degli enti gestori delle aree protette;
  • Addizionale comunale all’Irpef: nel rigo “Domicilio fiscale al 1° gennaio 2017” presente nel frontespizio del modello è stata inserita la casella “Fusione comuni”;
  • Contributo di solidarietà: da quest’anno non trova più applicazione il regime fiscale denominato “contributo di solidarietà”
  • Cedolare secca: a decorrere dal 1° giugno 2017 i comodatari e gli affittuari che locano gli immobili per periodi non superiori a 30 giorni possono assoggettare a cedolare secca i redditi derivanti da tali locazioni;
  • Premi di risultato e welfare aziendale: innalzato da 2.000 euro a 3.000 euro il limite dei premi di risultato da assoggettare a tassazione agevolata. Il limite è innalzato a 4.000 euro se l’azienda coinvolge pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro e se i contratti collettivi aziendali o territoriali sono stati stipulati fino al 24 aprile 2017;
  • Sisma-bonus: da quest’anno sono previste percentuali di detrazione più ampie per le spese sostenute per gli interventi antisismici effettuati su parti comuni di edifici condominiali e per gli interventi che comportano una riduzione della classe di rischio sismico;
  • Eco-bonus: percentuali di detrazione più ampie per alcune spese per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali

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