Stipendi Collaboratori Domestici 2023
Stipendi Collaboratori Domestici 2023: scatta l’aumento
Il contratto collettivo lavoro domestico ha previsto dal mese di gennaio 2023 un aumento per le retribuzioni di Colf, badanti e baby sitter in misura pari all’80% dell’inflazione rilevata dall’ISTAT nel mese di novembre, ed in misura del 100% dell’Inflazione per l’indennità di vitto e alloggio.
Le retribuzioni pertanto subiranno un aumento del 9,2% sulla paga base minima prevista dal contratto collettivo e del 11,50% sul vitto e alloggio.
E’ molto importante, pertanto, adeguare la retribuzione sulla paga minima prevista dal contratto collettivo.
Per i datori di lavoro che pagano i loro collaboratori domestici con importi superiori alla paga minima non dovrebbero subire forti aumenti negli importi da corrispondere al Collaboratore Domestico.
Diverso invece sarà il discorso per i Datori di Lavoro che applicano le retribuzioni minime.
In questi casi infatti gli Stipendi Collaboratori Domestici 2023 prevedranno aumenti che in alcuni casi potranno essere considerevole.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando, nella tabella sottostante abbiamo quantificato gli importi degli aumenti delle retribuzioni di colf, badanti e baby sitter.
Per i lavoratori domestici Conviventi con orario di lavoro full time :
- Livello A € 61,10 Lordi mensili
- Livello B € 77,76 Colf assistente alle pulizie
- Livello BS € 83,31 assistente a persona autosufficiente / baby sitter
- Livello CS € 94,42 Assistente a persona non autosufficiente
- Livello DS € 116,64 Assistente ( Formato ) a persona non autosufficiente
Per i lavoratori domestici Non Conviventi :
- Livello A € 0,44 centesimi a ora
- Livello AS € 0,52 centesimi a ora
- Livello B € 0,55 centesimi a ora
- Livello BS € 0,59 centesimi a ora
- Livello CS € 0,66 centesimi a ora
- Livello DS € 0,79 centesimi a ora
Cosa deve fare il datore di lavoro ?
Il datore di lavoro deve verificare che lo stipendio e la paga oraria pattuita sia superiore alla nuova retribuzione minima prevista dal contratto collettivo ( vedere i minimi tabellari del CCNL Lavoro domestico).
Solitamente questo accade nei rapporti di lavoro con paga oraria, come nel caso delle colf non conviventi che hanno orari di lavoro settimanali part time di 4-6 ore settimanali.
Coloro che avevano pattuito uno stipendio mensile o paga oraria pari al minimo retributivo invece dovranno adeguare la retribuzione con gli aumenti stabiliti dal Contratto Collettivo Lavoro Domestico.
Quali sono i rischi per il datore di lavoro che non si adegua agli aumenti Retributivi?
Il datore di lavoro che ignora l’aumento retributivo previsto dal Contratto Collettivo rischia soprattutto al termine del Rapporto di Lavoro.
Infatti il lavoratore potrà rivendicare il mancato adeguamento della retribuzione spettante e prevista dal Contratto Collettivo Nazionale dei Collaboratori Domestici.
Qualora infatti il Lavoratore richieda le differenze retributive per la mancata corresponsione di quanto a lui dovuto, difficilmente il Datore di Lavoro potrà difendersi.
Il mancato adeguamento della retribuzione, infatti è un’inadempienza del datore di Lavoro che il Lavoratore può richiedere anche dopo la fine del Rapporto di Lavoro.
Questo diritto si prescrive solamente trascorsi i 5 anni a partire dall’ultimo giorno di lavoro.
Pertanto consigliamo a tutti i datori di lavoro di verificare che la paga corrisposta al Collaboratore Domestico sia in linea con quanto previsto dal CCNL di Badanti, Colf e Baby Sitter; qualora lo stipendio non fosse quello stabilito dal Contratto Collettivo di adeguarsi agli aumenti degli Stipendi Collaboratori Domestici 2023.
Inoltre suggeriamo di predisporre mensilmente il cedolino paghe al proprio collaboratore domestico in modo da poter avere sempre una situazione puntuale ed aggiornata sul Rapporto di Lavoro in essere.
Per maggiori informazioni sulle buste paghe dei Collaboratori domestici clicca sul link
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