Vantaggi dei contratti di Locazione a Canone Concordato

Il contratto di locazione a canone concordato permette  di affittare ad un prezzo “calmierato”.

Quali sono i requisiti per poter stipulare un contratto a canone concordato.

Il contratto di affitto a canone concordato, come detto, è calmierato e dà diritto anche a rilevanti detrazioni fiscali per entrambe le parti che stipulano il contratto.

Per poter accedere a questa soluzione, è però necessario rispettare alcuni requisiti.

I requisiti da cui non si può prescindere sono:

  1. il calcolo e l’attestazione del canone concordato da parte di organizzazioni territoriali di proprietari o inquilini
  2. l’immobile deve essere situato in un Comune ad alta densità abitativa.

Cos’è importante per il Calcolo del Canone concordato

Poi, va specificato che il contratto d’affitto a canone concordato prevede la formula del “3+2”, ovvero la durata obbligatoria prevista di tre anni, prorogabili per eventuali altri due.

Il canone concordato dell’immobile va calcolato, sulla base degli accordi definiti in sede locale tra le organizzazioni dei proprietari e quelle degli inquilini.

Per ogni Comune viene stabilito un valore minimo e un valore massimo del canone applicabile, stabilito sulla base di una serie di parametri, dovuti anche all’efficienza del comune, ovvero cosa offre al cittadino in termini di dotazioni infrastrutturali, trasporti pubblici, parchi e giardini, scuole, servizi ospedalieri e attività commerciali.

Sono parametri molto importanti anche la metratura e le particolari dotazioni dell’appartamento, le zone delle citta dove l’appartamento è situato.

I Vantaggi dei contratti di Locazione a Canone Concordato per il Fisco

Gli affitti con contratto a canone concordato sono sicuramente più convenienti rispetto a quelli del mercato libero, e i loro vantaggi derivano soprattutto dalle detrazioni fiscali.

Vediamo nello specifico quali potrebbero essere le convenienze:

  • Riduzione della base imponibile Irpef: il canone di locazione ridotto della percentuale forfetaria del 5% e rapportato alla percentuale di possesso, viene ulteriormente ridotto del 30%;
  • Riduzione della base imponibile per l’imposta di registro: è prevista una riduzione del 30% della base imponibile sulla quale calcolare l’imposta di registro;
  • Riduzione aliquota cedolare secca: l’aliquota di tassazione applicabile sul 100% del canone di locazione, è ridotta dal 21% al 10%;
  • Detrazioni comunali: i Comuni hanno facoltà di stabilire aliquote più basse per l’Imu oppure maggiori detrazioni.

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